Chiudo gli occhi.
Questo posto è così triste,
l’ibis bianco canta in fondo al mio cuore.
Un temporale mi ha portato via,
perché volevo sentire il domani…
come un quadro che marcito si è scrostato dalla parete.
Non posso cancellare le lacrime dai miei ricordi
e di certo non ne possono guarire
nemmeno i suoni dell’oscurità.
Pur essendomene accorto io…
Lascio ancora cadere le lacrime dai miei ricordi
e mi guardo attorno.
Di certo ora non ho più nessuno per cui vivere…
sono solo.
Possono essere belle anche le ferite inguaribili?
Si può amare un sogno anche se è morto?
Senza dubbio non c’è alcun futuro scintillante.
La mia volontà in procinto di infrangersi
non è una ferita inflittami per farmi voltare indietro.
Non posso cancellare le lacrime dai miei ricordi
e di certo non ne possono guarire
nemmeno i suoni dell’oscurità.
Pur essendomene accorto io…
La notte che va sgretolandosi
ha gettato via ogni cosa davanti ai miei occhi e tu…
Tu sei la Luna, dovresti piangere e addormentarti.
Le colpe non cambiano il tuo modo di vivere,
fanno sbocciare un candido e sublime loto
e lo disegnano sulla tua schiena.
La mia volontà non vacilla più.
Cielo libero… chiudiamo gli occhi.
Che cos’è la fede?